

Salva casa in Sardegna, la Regione non si adegua a Salvini
Via libera in commissione, no ad abbassamento soglia monolocali
Primo via libera in Sardegna per il disegno di legge della Giunta che recepisce il decreto nazionale, cosiddetto Salva casa, voluto dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini. Dopo la lettera inviata oggi dal Mit alla governatrice Alessandra Todde e al presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, nel pomeriggio è arrivato il primo ok della commissione Governo del territorio: il provvedimento, passato con i voti della maggioranza del campo largo e l'astensione del centrodestra, fa sue, ma solo in parte, le norme generali del decreto del governo. In particolare, la Regione ha scelto di non abbassare a 20 metri quadri la soglia minima per l'abitabilità dei monolocali, come previsto nel dl Salvini, ma lasciarla a 28. A chiarire le motivazioni, l'assessore dell'Urbanistica Francesco Spanedda, che replica secco e pacato alla richiesta del ministro di adeguarsi. "Le parti che noi escludiamo da questo recepimento ragionato non sono tantissime - sottolinea l'esponente della Giunta Todde a margine della seduta di commissione -, e non capisco tra l'altro, alcuni punti del ragionamento che viene sollevato contro la nostra norma: le questioni relative all'emergenza abitativa, alla difficoltà da parte dei giovani o delle famiglie mono-genitoriali di trovare un alloggio non vengono risolte facendo gli alloggi più piccoli, ma con una politica della casa, consentendo a chi ne ha bisogno, di avere una casa di dimensioni adeguate". L'assessore riprende quindi le parole di Salvini e insisite: "Quando parliamo di 20 metri quadri stiamo parlando di uno spazio un po' maggiore di un lotto di parcheggio. Quindi non vedo come una riduzione in questo senso dell'alloggio possa effettivamente favorire, se non in alcuni casi, le famiglie". Tra l'altro, spiega ancora Spanedda, "non c'è stato a livello regionale nessuno che abbia fatto una qualche critica sulle soglie di abitabilità, e questo ci tengo a rimarcarlo. Abbiamo sentito diversi portatori d'interesse, anche al di là di quelli auditi dalla commissione, e questo aspetto non è mai emerso". Per l'opposizione è il consigliere di Fdi Antonello Floris a chiarire la posizione: "Ci siamo astenuti perché alcune modifiche da noi proposte non sono state accolte, modifiche chieste anche dalla rete delle professioni e dal Cal, faremo nostre queste osservazioni e le trasformeremo in emendamenti da presentare direttamente in Aula".
T.Luyten--LCdB