

Serbia, nuova protesta degli studenti a Novi Sad
Per chiedere voto anticipato, e contro uso forza della polizia
Migliaia di persone, rispondendo a un appello del movimento degli studenti in agitazione, hanno nuovamente manifestato in serata a Novi Sad, nel nord della Serbia, per chiedere elezioni anticipate e protestare contro quello che viene ritenuto l'uso eccessivo della forza da parte della polizia nel corso di manifestazioni antigovernative nei giorni scorsi. Novi Sad è la città capoluogo della Voivodina, teatro il primo novembre scorso del crollo della tettoia alla locale stazione ferroviaria che provocò la morte di 16 persone. E per questo registra la maggiore mobilitazione del movimento di protesta, unitamente a Belgrado e Nis, nel sud del Paese. Le autorità, a cominciare dal presidente Aleksandar Vucic, sono accusate di corruzione, scarsa democrazia e controllo sui media. A più riprese nei giorni scorsi a Novi Sad vi sono stati incidenti e scontri con la polizia davanti alla facoltà di filosofia, con gli studenti che contestano il preside, entrato il 26 agosto nell'edificio per espletare i suoi compiti e completare i preparativi per la prossima sessione di esami. Decisione questa che gli studenti hano interpretato come una sfida. Da giorni la facoltà, all'interno della quale si trova ancora il preside, è presidiata da forze di polizia in assetto antisommossa, e anche nella serata odierna i manifestanti, dopo il raduno e gli interventi degli oratori, hanno raggiunto in corteo la facoltà di filosofia. Nonostante momenti di tensione, la situazione si è mantenuta finora calma. Manifestazioni antigovernative si sono tenute anche in altre città - Nis, Cacak, Uzice, Novi pazar Prokuplje.
I.Mertens--LCdB