

Band pro-pal Kneecap a Glastonbury nonostante 'bando' di Starmer
I rapper, 'polemica su di noi è distrazione da genocidio a Gaza'
L'edizione 2025 del festival musicale inglese di Glastonbury, che culmina con le esibizioni di questo fine settimana, è segnata da alcune polemiche, a partire da quella sui controversi quanto popolari rapper della band nordirlandese dei Kneecap, il cui frontman Liam O'Hanna, noto al pubblico col nome d'arte di Mo Chara, è finito sotto processo a Londra per violazione della legge sul terrorismo con l'accusa di aver sventolato un vessillo "pro Hezbollah e pro Hamas" in un concerto del novembre scorso. L'organizzazione ha confermato che saliranno sul palco domani come previsto nonostante da più parti, a partire dal premier laburista Keir Starmer, fosse stata auspicata la loro esclusione, definita invece da altri artisti come una "censura". Gli appelli del mondo politico non hanno sortito effetti sulla kermesse musicale estiva più famosa del Regno Unito e non solo. "La polemica intorno a noi è solo un modo per distogliere l'attenzione da ciò che sta accadendo in Palestina, soprattutto per la nostra generazione che è sempre attaccata al telefono", ha detto Móglaí Bap, uno dei tre componenti della band, per poi sottolineare che l'importante è "fermare il genocidio" a Gaza rispetto al quale "Usa e Regno Unito sono complici di Israele". Le polemiche sono andate avanti anche su un altro fronte, con Neil Young che ha vietato le riprese della sua esibizione da parte della Bbc, dopo averla accusata in precedenza di essere espressione dei media mainstream e aver anche minacciato il forfait per poi cambiare idea. Fra i big attesi c'è pure sir Rod Stewart, che intende così festeggiare sul palco in patria il suo recente 80esimo compleanno, dopo aver superato qualche problema di salute legato a "un'influenza" che lo aveva costretto a cancellare le date di sei concerti previsti nella prima metà di giugno negli Stati Uniti. Mentre fra le esibizioni di oggi c'è stata quella a sorpresa della cantautrice neozelandese Lorde, proprio nel giorno dell'uscita del suo atteso quarto album, 'Virgin'.
A.Louis--LCdB